Il Consiglio dei Ministri, riunitosi l'8 maggio 2018, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni e del Ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli, ha approvato, in esame definitivo, il decreto legislativo riguardante le condizioni di ingresso e soggiorno dei cittadini di Paesi terzi per motivi di ricerca, studio, tirocinio, volontariato, programmi di scambio di alunni o progetti educativi e collocamento alla pari, in attuazione della Direttiva UE 2016/801.
Il proposito è quello di velocizzare e semplificare ingresso e soggiorno per chi vuole studiare o fare ricerca, rendendo il nostro paese, e più in generale l'Europa, un posto più attrattivo. Tra i principali obbiettivi dichiarati:
- Il nulla osta per l'ingresso così come il successivo permesso di soggiorno, con durata pari a quella del programma di ricerca, potranno essere rilasciati in massimo 30 giorni su istanza dell'istituto di ricerca o del diretto interessato. Alle stesse condizioni, è riconosciuta la possibilità di ricongiungimento dei familiari.
- Possibilità per i ricercatori stranieri di ottenere un nuovo permesso di soggiorno per cercare lavoro al completamento del progetto di ricerca.
- Introduzione di un permesso di soggiorno ad hoc per studenti, tirocinanti e alunni per frequentare percorsi di istruzione universitaria o secondaria o svolgere un tirocinio. In questo caso verrà prevista una procedura di rilascio semplificata e la durata del permesso avrà durata pari alla durata del percorso formativo.
Fonte: Consiglio dei Ministri