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Rapporto sulla situazione maschile e femminile. E' in arrivo la scadenza del 30 settembre


 

Secondo i dati riportati dal World Economic Forum, con il Global Gender Gap Index 2022, la situazione dell' Italia per quanto riguarda la tematica della parità di genere è davvero preoccupante. L’Italia risulta 63esima su 146 paesi per il divario di genere, distaccata di 46 posizioni dalla Spagna diciassettesima), 48 dalla Francia e 53 dalla Germania. Secondo il rapporto, per ridurre il divario di genere nel mondo ci vorranno altri 132 anni. Quattro in meno rispetto al 2021, quando erano 136: un progresso però troppo lento per recuperare la battuta d’arresto della pandemia di Covid-19, che ha riportato indietro la parità di genere di una generazione.

Per far fronte a tale situazione l' Italia ha messo in campo una serie di strumenti, richiamati anche dal PNRR. In attuazione dell'articolo 46 del Codice delle pari opportunità tra uomo e donna, come modificato dalla Legge n. 162 del 5 novembre 2021, è stato emanato il Decreto Interministeriale del 29 marzo 2022 che introduce le modalità e i termini per la redazione e la trasmissione del rapporto biennale sulla situazione del personale maschile e femminile da parte delle aziende pubbliche e private con più di 50 dipendenti (fino allo scorso biennio l'obbligo ricadeva sulle aziende con più di 100 dipendenti), per il biennio 2020-2021. Le aziende che occupano fino a 50 dipendenti possono comunque redigere e trasmettere il rapporto, su base volontaria.

Quest'anno sono diverse le novità contenute nel nuovo modello  che renderanno ancora più dettagliata la fotografia della situazione del personale. Tra le novità infatti troviamo l'estensione della platea dei destinatari della norma, l'obbligo di riportare le misure e le politiche intraprese dal datore di lavoro nell’ambito del welfare, del work-life-balance e dell'inclusione nei luoghi di lavoro. 

Tra le novità principali del rapporto l'obbligo di indicare informazioni sui processi di reclutamento e selezione del personale, così come sulle procedure utilizzate per l'accesso alla qualificazione professionale e alla formazione manageriale, nonché i criteri adottati per le progressioni di carriera. Le aziende dovranno inoltre fornire informazioni riguardo gli strumenti e le misure adottate in ambito lavorativo per promuovere la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro nonché le politiche aziendali intraprese per garantire un ambiente di lavoro inclusivo.

Vengono , inoltre, richieste informazioni circa l'adozione di strumenti di flessibilità dell'orario di lavoro (banca ore; flessibilità in ingresso/uscita; smart-working), l'eventuale adozione di servizi di supporto alla genitorialità (nidi aziendali; contributi o convenzioni per attività extra scolastiche dei figli, ecc.). Per quanto riguarda l'inclusione nell'ambiente di lavoro, invece, il legislatore richiede informazioni circa l'esistenza di mense aziendali, servizi di navetta per i lavoratori, il coinvolgimento degli stessi in attività ricreative e culturali, l'istituzione di sportelli di ascolto/supporto psicologico nonché l'istituzione di figure specifiche all’interno dell'azienda come il diversity manager e il disability manager.

Informazioni che nel loro complesso andranno a delineare un quadro che va ben oltre la pura e semplice situazione del personale richiesta nelle versioni precedenti e che, per l'annualità corrente, andrà riferita al 31 dicembre 2021.

MODALITA' DI REDAZIONE 

Il rapporto potrà essere redatto esclusivamente in modalità telematica, attraverso la compilazione del modulo contenuto nell'Allegato A al Decreto Interministeriale.

A tal fine, sul portale [https://servizi.lavoro.gov.it] è disponibile un apposito applicativo informatico al quale sarà possibile accedere con lo SPID o con la CIE del legale rappresentante o di altro soggetto abilitato.

Al termine della compilazione del documento - qualora non vengano rilevati errori o incongruenze - viene rilasciata una ricevuta attestante la corretta redazione del rapporto e il salvataggio a sistema dello stesso. In questo contesto viene precisato che la redazione del rapporto e il salvataggio a sistema dello stesso equivalgono alla trasmissione del rapporto al consigliere regionale di parità. 

Le aziende devono, inoltre, trasmettere con modalità telematica una copia del rapporto, unitamente alla ricevuta, alle rappresentanze sindacali aziendali. 

Le indicazioni operative fornite dal Ministero per la redazione del nuovo modulo, a detta di molte aziende, si sono rivelate particolarmente scarne, lasciando in sospeso molti dubbi  sulla corretta compilazione dei nuovi campi. 

TERMINE PER LA PRESENTAZIONE : 

In via eccezionale e limitatamente al biennio 2020-2021, il termine di trasmissione del rapporto è previsto per il 30 settembre 2022. Per i bienni successivi il termine è confermato al 30 aprile dell'anno successivo alla scadenza di ciascun biennio. Si precisa che le aziende che abbiano già compilato il rapporto secondo le previgenti modalità, dovranno compilarlo nuovamente, utilizzando il nuovo modello, entro il medesimo termine del 30 settembre 2022. 

La mancata o tardiva trasmissione del rapporto comporta una sanzione pecuniaria da 516,46 euro a 2.582,28 euro e se il ritardo si protrae oltre i 12 mesi, questo comporta anche la sospensione dei benefici contributivi eventualmente fruiti dall'azienda per un periodo di un anno. Anche la trasmissione mendace o incompleta del rapporto comporta una sanzione pecuniaria da un minimo di 1.000,00 ad un massimo di 5.000,00 Euro.

Secondo quanto previsto dalle linee guida sulle pari opportunità di genere e generazionali nonché sull'inclusione lavorativa delle persone con disabilità le aziende con più di 50 dipendenti hanno l'obbligo di trasmettere il rapporto sulla situazione del personale femminile e maschile per poter partecipare ai bandi per i contratti pubblici finanziati dal PNRR, a pena di esclusione dalla gara.