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NADEF 2020: Le politiche del lavoro per 2021–2023


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Il Consiglio de Ministri, su proposta del Presidente del Consiglio Conte e del Ministro dell’ Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri, ha approvato il testo della Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza ( NADEF ) 2020. Il documento definisce il perimetro della finanza pubblica nel quale si iscriveranno le misure della prossima Legge di Bilancio, che avrà come obiettivo quello di sostenere la ripresa dell’economia italiana nel triennio 2021-2023, in stretta coerenza con il prossimo Piano nazionale di ripresa e resilienza. 

Nel triennio prossimo venturo, il Governo potrà contare su un corposo contributo di finanziamenti europei a sostegno della propria strategia. Si aprono, quindi, margini di deficit - stimato al 10,8% nel 2020 ma scenderà al 7% programmatico nel 2021 con un'espansione di 1,3 punti - per la prossima manovra da circa 21-22 miliardi di euro. Queste risorse, unite ad una prima parte di finanziamenti del Recovery Fund, garantiranno un budget complessivo pari a 40 miliardi da impiegare in diverse linee di intervento, tra cui:

  1. sostenere, nel breve termine e per tutta la durata della crisi da Covid-19, i lavoratori e i settori produttivi più colpiti;
  2. valorizzare appieno le risorse messe a disposizione dal programma "Next Generation EU" per realizzare investimenti e riforme di vasta portata e profondità;
  3. attuare un’ampia riforma fiscale che migliori l’equità, l’efficienza e la trasparenza del sistema tributario riducendo anche il carico fiscale sui redditi medi e bassi, coordinandola con l’introduzione di un assegno universale per i figli;
  4. assicurare un miglioramento qualitativo della finanza pubblica, spostando risorse verso gli utilizzi più opportuni a garantire un miglioramento del benessere dei cittadini, dell’equità e della produttività dell’economia;
  5. ricondurre l’indebitamento netto della pubblica amministrazione verso livelli compatibili con una costante e sensibile riduzione del rapporto debito/PIL.

Per quanto riguarda gli interventi in tema di lavoro, il NADEF 2020 anticipa lo stanziamento di risorse significative per il sostegno all’occupazione e ai redditi dei lavoratori, in particolare nei settori più impattati dall’emergenza Covid-19, attraverso : 

  1. Intensificazione delle politiche attive del lavoro e integrazione dei servizi territoriali;
  2. Promozione di meccanismi volti a favorire l’ inserimento di donne e giovani nel mercato del lavoro;
  3. Attuazione della riforma sugli ammortizzatori sociali e rafforzamento degli strumenti di integrazione al reddito in costanza di rapporto di lavoro anche attraverso il sostegno al reddito in favore di autonomi e professionisti (un tema sul quale il Governo già sta lavorando con un DDL di prossima stesura );
  4. Aggiornamento e riordino della disciplina in materia di condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro messa a dura prova della crisi epidemiologica ;
  5. Promozione di modalità di lavoro flessibili nella pubblica amministrazione e nel privato;
  6. Miglioramento delle condizioni di impiego legificando in tema di salario minimo e rappresentanza delle parti sociali nella contrattazione collettiva contro il “ dumping salariale “ ;
  7. Potenziamento delle politiche di sostegno al Sud al fine di eliminare le disparità territoriali in termini di reddito, occupazione e livelli di scolarizzazione per le quali sarà fondamentale prevedere un forte sostegno alla creazione di posti di lavoro ( già in parte attivata dal regime di sgravi contributivi del 30% previsto dall’ art. 27 del Decreto Agosto ).

Con riferimento al tema previdenziale, l’esecutivo si sofferma sulle tendenze di medio-lungo periodo del sistema pensionistico italiano, rilevando preliminarmente come gli effetti della emergenza sanitaria non hanno modificato i parametri strutturali e le previsioni di medio-lungo periodo relative alle spese connesse all’invecchiamento. La spesa italiana per le pensioni, pari al 17 % del PIL nel 2019, è e resta una delle più elevate dell’ Unione, destinata a crescere ulteriormente nel medio periodo per il regime di pensionamento anticipato “ Quota 100 “ introdotto nel 2019 sino al 2021.

Il Governo si impegna nel rafforzamento della sostenibilità, anche di lungo periodo, del sistema previdenziale e della previdenza complementare, al fine di limitare il peso sul debito pubblico. In funzione di questo obbiettivo, il Governo ha già intrapreso un confronto con le Parti sociali per valutare le scelte in materia alla luce della sostenibilità del sistema previdenziale e l’equità intergenerazionale. 

Fonte: Consiglio dei Ministri