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Transizioni da collaborazione a subordinato: i numeri INPS


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Il Coordinamento Generale Statistico Attuariale dell’INPS ha predisposto un elaborato sugli andamenti della Gestione Separata costituita per la tutela previdenziale dei soggetti che esercitano per professione abituale, ancorché non esclusiva, attività di lavoro autonomo ex art. 49, c.1, del TUIR, approvato con D.P.R. n. 917/1986 e altre attività di cui all’art. 2, c. 26, della L. 8.8.1995, n. 335.

Scopo del documento è l’individuazione degli effetti avuti dai più recenti provvedimenti normativi sul numero degli iscritti alla gestione. In particolare, l’attenzione è concentrata su due provvedimenti legislativi emanati a partire dal 2012:

1. La L. n. 92 del 2012 (c.d. Riforma Fornero), la quale è intervenuta su numerosi ambiti con:

  • La riduzione dei margini di utilizzo dei co.co.pro. con una definizione più stringente del progetto.
  • Argini al fenomeno delle “false partite IVA” attraverso una presunzione di lavoro subordinato in presenza di determinati presupposti.

2. Il Decreto Legislativo n. 81/2015 ( c.d. Jobs Act ), il quale riordina la materia dei contratti di lavoro in un’ottica restrittiva nei confronti delle collaborazioni determinando:

  • Superamento delle collaborazioni a progetto con la trasformazione in lavoro dipendente delle collaborazioni che presentano indici tipici del rapporto subordinato. 

I NUMERI DELLE COLLABORAZIONI:

La rilevazione effettuata dal Coordinamento Attuariale dell’INPS conferma una gestione caratterizzata da un turn-over elevato. I numeri trattati sono riferiti ai contribuenti, vale a dire i soggetti iscritti alla gestione che nell’anno versano i contributi e, quindi, possono essere considerati lavoratori attivi.

Negli anni a cavallo tra il 2012 e il 2016 il numero di collaboratori è passato da 1.426.365 del 2012 a 917.888 del 2016. Tra questi numeri rientrano ovviamente gli associati in partecipazione, i collaboratori occasionali e a progetto. Per queste categorie le diminuzioni sono state le più rilevanti (vd. Tavola 1-bis – pag. 7 dell’allegato).

Il Coordinamento Attuariale ha poi verificato tra i collaboratori che hanno lasciato la gestione separata, quanti nell’anno seguente sono diventati lavoratori dipendenti ( vd. Tavola 5 – pag. 10 ). Considerati nel loro complesso le transizioni hanno coinvolto il 44% dei fuoriusciti dalla gestione tra il 2010 e il 2014; nel 2015 sono diventati 53,8% per scendere nel 2015 al 39,6%.

Le percentuali aumentano se ci si concentra esclusivamente sui co.co.pro. e co.co.co ( vd. Tavola 6 – pag. 11). Dal 2010 al 2015 il tasso di transizioni al lavoro subordinato è stato sempre superiore al 50%, eccetto nel 2015 quando, per effetto della decontribuzione triennale prevista dal Jobs Act, è stato registrato un picco del 64,3% di cui il 60% è diventato un lavoratore a tempo indeterminato (vd. Tavola 7 – pag. 11).

Fonte: INPS