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ADEPP – IV° Rapporto sugli investimenti degli Enti previdenziali privati


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In data 15.10.2019, presso Palazzo Wedekind, il presidente dell’ADEPP, Alberto Oliveti, ha presentato il IV° Rapporto sugli investimenti degli Enti previdenziali privati. Il lavoro offre un quadro sull’evoluzione delle Casse di Previdenza negli ultimi 5 anni.

I dati del IV Rapporto sugli investimenti degli Enti previdenziali privati evidenziano un Sistema in ottima salute che ha dimostrato la propria indiscussa capacità di autogoverno vista la perdurante attesa di un regolamento in materia di investimenti.

Cresce il patrimonio gestito. Negli ultimi 5 anni il patrimonio ha registrato una crescita continua e costante passando da 65,6 miliardi del 2013 ai 87 miliardi del 2018. L’incremento ha riguardato tutti gli anni oggetto dell’analisi ma non in modo costante. Ed infatti il minor incrementoè stato registrato nel 2018 annus horribilis per la finanza mondiale quando il tasso di crescita percentuale si è attestato intorno al 2% contro una media del 6% nel quinquennio 2013 – 2018.

Cala la percentuale di investimenti immobiliari. In un’ottica di diversificazione oculata degli investimenti le Casse previdenziali utilizzano ormai da tempo tecniche di risk management che permettono una riduzione del rischio mantenendo accettabili i rendimenti. A questo scopo, già da tempo ormai, le Casse previdenziali hanno avviato un processo di dismissione del patrimonio immobiliare ancora non completato. Dal 2013 al 2018 la percentuale degli investimenti immobiliari si è ridotta di 6,9, passando dal 29,7% al 22,8%. Il processo richiede tempo soprattutto per alcuni Enti, come l’ ENPAM, dove in passato la percentuale di capitale investita nel settore superava addirittura il 90%.

Dove sono stati reindirizzati gli investimenti? Nel corso degli anni le scelte sugli investimenti sono state necessariamente reindirizzate. E’ cresciuto in maniera esponenziale il ricorso a fondi comuni di investimento ( mobiliari e non ) passato dal 28,3% del 2013 al 47,3% del 2018. In termini assoluti :

• fondi mobiliari, passati da 8,3 miliardi di euro del 2013 ai circa 22,3 di fine 2018, quindi quasi triplicati;
• immobili direttamente posseduti – passati da 11,5 miliardi di euro del 2013 ai circa 4,9 miliardi attuali;
• la componente azionaria, quasi raddoppiata (da 4,1 miliardi di euro a circa 7,1 miliardi di euro) anche se in flessione nell’ultimo anno;
• I Titoli di Stato rimangono uno dei veicoli d’investimento maggiormente utilizzato, ma si registra un calo non trascurabile della quota parte investita in tale asset, essendo questa passata dal 19,7% del 2013 al 16,8% del 2018;
• Sommando i titoli di stato alle altre obbligazioni direttamente detenute, l’asset ammonta a circa 19,5 miliardi di euro che equivale al 22,6 per cento del totale dell’attività.

Gli investimenti in Italia. La quota investita in Italia è pari al 40%, gli investimenti nella restante Area euro ricoprono circa il 18% del patrimonio mentre quelli esteri si attestino intorno al 25%. Va però notato che, se alla quota investita in Italia vengono aggiunte le altre voci quali la liquidità, le polizze assicurative e le “altre attività” tutte detenute in Italia, anche se non investite, il patrimonio delle Casse, nel nostro Paese, ammonta a circa il 57 per cento del totale e si sale al 75% se si considera tutta l’Area euro.

Gli investimenti ESG. Il IV° Rapporto sugli investimenti degli Enti previdenziali privati effettua un analisi sull’andamento degli investimenti ESG ( Environmental, Social, Governance ) che fanno dell’attenzione alla responsabilità sociale il loro elemento caratteristico.

A scopo di esempio si evidenzia come INARCASSA al 2017 abbia investimenti in titoli classificabili ESG una quota del patrimonio pari a circa 472 milioni di euro. ENPAM ha destinato una quota fino al 5% della sua asset allocation (circa 1 miliardo di euro) ad investimenti correlati alla propria missione istituzionale e in grado di generare ricadute positive sulle professioni degli iscritti e quindi sull’economia reale. Inoltre, la Cassa dei medici e degli odontoiatri, ha avviato un monitoraggio del patrimonio complessivo, che ha messo in mostra una rispondenza ai parametri ESG più elevata rispetto alla media del mercato.

Un altro esempio decisamente virtuoso è quello dell’ENPAP, la Cassa degli Psicologi, che ha una quota importante del proprio patrimonio (pari al 46% del totale, per un controvalore di oltre 576 mln di euro) investito in fondi selezionati anche tenendo conto della effettiva implementazione, nei rispettivi processi di investimento, dei criteri “ESG”.

Cassa Forense svolge una valutazione di sostenibilità del portafoglio dei Fondi liquidi dell’Ente; a giugno 2018 gli AUM complessivi valutati sotto il profilo ESG sono il 58% degli oltre 4 miliardi in gestione. Di questi il 12%, pari a circa 504 milioni di euro, presentano un portafoglio titoli che supera ampiamente la verifica dei principi ESG e dell’indice delle controversie.

Fonte: ADEPP - IV° Rapporto sugli investimenti degli Enti previdenziali privati