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Tribunale di Cassino: gli indici sintomatici della subordinazione


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Secondo la sentenza del 22.10.2018 del Tribunale di Cassino, lo svolgimento di un’attività lavorativa presso la sede della società nonché l'emanazione delle direttive afferenti lo svolgimento dell’attività direttamente da parte dal titolare dell’impresa costituiscono indicazioni idonee a suffragare l’esistenza di un rapporto di lavoro subordinato.

Il fatto affrontato

La lavoratrice ricorre giudizialmente al fine di chiedere l’accertamento della sussistenza di un rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato alle dipendenze dell’azienda datrice, operante nel settore edilizio.
A fondamento della predetta domanda, la medesima deduce di aver svolto attività di segreteria presso la sede legale della società, ove aveva una postazione con scrivania e computer, e di aver costantemente ricevuto le direttive impartite direttamente dal titolare dell’impresa.

La sentenza

Il Tribunale di Cassino afferma che la riconduzione di un rapporto lavorativo nell’alveo della subordinazione, ex art. 2094 c.c., implica la necessità dello svolgimento della relativa prestazione secondo dei canoni precisi.

Per il Giudice, tra i più importanti indici sintomatici della subordinazione vi sono quelli presenti nel caso di specie.
Infatti, il possesso di una postazione di lavoro all’interno della sede societaria, quale unico luogo dello svolgimento della prestazione ed il rispetto delle direttive, impartite direttamente e personalmente dal datore, fugano ogni dubbio circa l’inserimento della dipendente nella stabile organizzazione dell’impresa.

Pertanto, applicando i suddetti principi al caso in esame, il Tribunale accoglie il ricorso proposto dalla prestatrice, riconoscendo il diritto della medesima a vedersi riconosciute le differenze retributive in forza del diverso inquadramento a lei spettante quale lavoratrice subordinata.

A cura di Fieldfisher