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Cassazione: il tempo impiegato dai dipendenti per indossare i dispositivi di protezione individuale va retribuito


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Con l’ordinanza n. 21168 del 23.07.2021, la Cassazione afferma che deve essere retribuito il tempo impiegato dai dipendenti per indossare e togliere i dispositivi di protezione individuale, essendo questa attività - propedeutica allo svolgimento delle mansioni - eseguita secondo modalità esecutive imposte dal datore di lavoro.

Il fatto affrontato

I lavoratori ricorrono giudizialmente al fine di veder accertata la computabilità nell'orario di lavoro del tempo, quantificato in trenta minuti, dedicato alle operazioni di vestizione e svestizione conseguenti all'uso di divise aziendali e di dispositivi di protezione individuale, da indossare prima dell'inizio del servizio e da lasciare in sede al termine.
La Corte d’Appello accoglie la predetta domanda, sul presupposto che le modalità esecutive di tali operazioni erano imposte dal datore di lavoro.

L’ordinanza

La Cassazione - nel confermare la statuizione della Corte d’Appello - rileva, preliminarmente, che il tempo impiegato per indossare gli abiti da lavoro non rientra nell’orario di lavoro solo quando le operazioni di vestizione e svestizione sono poste in essere dai dipendenti in totale autonomia spazio-temporale.

Diversamente, per la sentenza, allorquando queste determinate attività sono compiute in esecuzione di modalità imposte dal datore, non possono che rientrare nel tempo di lavoro effettivo.

Secondo i Giudici di legittimità, ne consegue che per il tempo necessario alla loro esecuzione insorge l'obbligo retributivo.

Su tali presupposti, la Suprema Corte rigetta il ricorso proposto dalla società, confermando la debenza delle richieste differenze retributive.

A cura di Fieldfisher