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Cassazione: l’impugnazione del licenziamento orale non segue il termine decadenziale di 60 giorni


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Con l’ordinanza n. 523 del 11.01.2019, la Cassazione afferma che l’azione per far valere l’inefficacia del licenziamento verbale non è subordinata al rispetto del termine di decadenza, previsto per legge in caso di impugnazione stragiudiziale del recesso, dal momento che manca l’atto scritto da cui la norma fa decorrere i 60 giorni.

Il fatto affrontato

Il lavoratore impugna giudizialmente il licenziamento irrogatogli oralmente dalla società datrice in data 30.09.2012.
La Corte d’Appello respinge la predetta domanda, sul presupposto che il prestatore era incorso nel termine decadenziale previsto per l’impugnativa stragiudiziale del recesso, prodromica alla proposizione del ricorso, avendo notificato il primo atto alla società solo in data 12.02.2013.

L’ordinanza

La Cassazione, ribaltando la statuizione della Corte d’Appello, preliminarmente, afferma che l'atto del licenziamento costituisce un negozio giuridico unilaterale recettizio, vincolato al requisito della forma scritta, che deve contenere la volontà chiara e definitiva del datore di recedere dal rapporto lavorativo.

Per i Giudici di legittimità, il termine di 60 giorni previsto a pena di decadenza dall'art. 6 della l. 604/1966 si applica all'impugnazione di ogni licenziamento per ragioni riconducibili nell'ambito della disciplina dettata dalla stessa l. 604/1966 e dalla l. 300/1970.

Secondo la sentenza, fanno eccezione alla predetta regola le ipotesi di recesso non comunicato per iscritto o di cui non siano stati comunicati, parimenti per iscritto, i motivi, sebbene richiesti, come stabilito ex lege.
In tali ultimi casi, infatti, essendo il licenziamento inefficace, siccome nullo per difetto di un requisito ad substantiam, l'unico termine che il lavoratore, che intenda agire per far valere tale inefficacia, è tenuto a rispettare è quello prescrizionale ordinario.

Su tali presupposti, la Suprema Corte accoglie il ricorso del lavoratore, dichiarando lo stesso non decaduto dalla possibilità di impugnare il recesso irrogatogli.

A cura di Fieldfisher