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Cassazione: licenziato il lavoratore che, rubando anche solo un paio di scarpe, scredita la società datrice


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Con la sentenza n. 12798 del 23.05.2018, la Cassazione afferma che, al fine di stabilire se sussiste o meno la giusta causa di licenziamento, è necessario valutare in concreto la specifica mancanza commessa dal lavoratore, sia da un punto di vista oggettivo che soggettivo, tenuto conto, altresì, dell’intensità del vincolo fiduciario richiesto dal rapporto.

Il fatto affrontato

La società, che gestisce il termovalorizzatore dove sono distrutti i corpi di reato, licenzia per giusta causa il dipendente, ripreso dalle telecamere a circuito chiuso mentre carica nella propria auto un sacco contenente un paio di scarpe, che, in quanto contraffatte, sarebbero dovute finire nell’inceneritore.

La sentenza

La Cassazione afferma che per stabilire se sussiste la giusta causa di licenziamento e se è stata rispettata la regola codicistica della proporzionalità della sanzione, occorre accertare in primis la qualità del singolo rapporto intercorso tra le parti, la posizione che in esso abbia avuto il prestatore e, quindi, la qualità ed il grado del particolare vincolo di fiducia richiesto dal rapporto stesso.

Sulla base di tali parametri, a giudizio della Corte, è necessario, poi, valutare in concreto se la specifica mancanza commessa dal lavoratore, considerata e valutata non solo nel suo contenuto obiettivo, ma anche nella sua portata soggettiva (con riferimento alle particolari circostanze e condizioni in cui è stata posta in essere, ai suoi modi, ai suoi effetti ed all'intensità dell'elemento psicologico dell'agente), risulti obiettivamente e soggettivamente idonea a ledere in modo grave, così da farla venir meno, la fiducia che il datore ripone nel proprio dipendente.

Applicando il suddetto principio al caso di specie, la Suprema Corte ritiene sussistente la giusta causa di licenziamento, tenuto conto della particolare e delicata attività svolta dall’azienda e del disvalore giuridico e sociale della condotta del lavoratore che, a prescindere dal danno patrimoniale provocato al datore, ha leso e screditato l’immagine della società.

A cura di Fieldfisher