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Cassazione: il datore di lavoro è tenuto a rispettare le regole inserite nel bando di concorso interno


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Con la sentenza n. 28414 del 14.12.2020, la Cassazione afferma che il datore di lavoro privato, quando indice un concorso interno per l’assegnazione di ruoli superiori, è obbligato a gestire la procedura selettiva ed a individuare i dipendenti meritevoli della promozione seguendo le regole previste nel relativo bando.

Il fatto affrontato

La lavoratrice ricorre giudizialmente al fine di ottenere la declaratoria di illegittimità della procedura di selezione interna di conferimento dell'incarico di caposala, nonché la condanna della società datrice al risarcimento del pregiudizio alla professionalità e del danno patrimoniale nella misura delle differenze retributive spettanti.
La Corte d’Appello rigetta la predetta domanda, deducendo l’assenza dell'interesse ad agire della lavoratrice, in ragione del mancato possesso dei requisiti richiesti dal bando.

La sentenza

La Cassazione - confermando quanto stabilito dalla Corte d’Appello - afferma che il bando di concorso indetto, nell'ambito dei rapporti di lavoro regolati dal diritto privato, per l'assunzione, la promozione o il riconoscimento di determinati trattamenti o benefici a favore del personale, all'esito di procedure selettive, costituisce un'offerta contrattuale al pubblico.

Per la sentenza, detta offerta è caratterizzata dal fatto che l'individuazione del soggetto o dei soggetti - tra quelli che con l'iscrizione al concorso hanno manifestato la loro adesione e che devono ritenersi concretamente destinatari e beneficiari della proposta - deve avvenire obbligatoriamente per mezzo della stessa procedura concorsuale e secondo le regole per la medesima stabilite.

Secondo i Giudici di legittimità, ne consegue che il datore di lavoro è tenuto a comportarsi con correttezza e secondo buona fede nell'attuazione del concorso, così come nell'adempimento di ogni altra obbligazione contrattuale.

Su tali presupposti, la Suprema Corte respinge il ricorso della lavoratrice esclusa all’esito della prova attitudinale, dal momento che il percorso selettivo posto in essere dalla società risultava conforme alle previsioni contenute nel bando di concorso.

A cura di Fieldfisher