Con la nota INL n. 4079 del 7.05.2019, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro fornisce alcuni chiarimenti riguardo la possibilità per i cittadini stranieri di svolgere attività lavorativa nelle more del rilascio del permesso di soggiorno per motivi familiari. Le precisazioni riguardano in particolare l’applicazione dell’art. 5, comma 9-bis, del DPR 394/1999 (T.U. immigrazione) previsto in caso di richiesta di permesso per lavoro subordinato.
L’art. 5, comma 9-bis, TUI consente al soggetto richiedente permesso per lavoro subordinato, di svolgere temporaneamente l’attività lavorativa per la quale è stato autorizzato il suo ingresso nelle more del suo rilascio o del rinnovo sempre che:
• la domanda di rilascio sia stata presentata entro 8 giorni dall’ingresso sul territorio italiano, all’atto della stipula del contratto di soggiorno presso lo Sportello unico per l’immigrazione (art. 35 DPR 394/1999) oppure, in caso di rinnovo, prima della scadenza del permesso;
• il richiedente sia in possesso del modulo di richiesta del permesso di soggiorno (cfr. art. 36 del DPR 394/1999) e della ricevuta rilasciata dal competente ufficio attestante la presentazione della domanda.
L’Ispettorato Nazionale del Lavoro ( INL ) ha ritenuto opportuno chiarire che la disposizione, anche se non espressamente ribadita per i permessi di soggiorno per motivi familiari, può trovare applicazione anche in quest’ultimo caso. Pertanto , i soggetti richiedenti il permesso di soggiorno per motivi familiari possono iniziare a svolgere attività lavorativa, nel rispetto degli obblighi e condizioni previsti dalla normativa vigente, avvalendosi ai fini della prova del regolare soggiorno sul territorio dello Stato e della possibilità di instaurare un regolare rapporto di lavoro, della semplice ricevuta postale attestante la richiesta di rilascio del permesso di soggiorno per motivi familiari.
Fonte: Ispettorato Nazionale del Lavoro