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Cassazione: la normativa in materia antinfortunistica obbligatoria anche per i lavoratori in nero


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Con la sentenza n. 24836 del 25.06.2021, la Cassazione penale afferma che l’assenza di un regolare contratto di lavoro con un prestatore, non esime il datore dall'osservanza della disciplina in materia infortunistica.

Il fatto affrontato

A seguito di un gravissimo infortunio occorso ad un dipendente, il datore viene ritenuto colpevole del reato di lesioni personali colpose per avere omesso, da un lato, di fornire al lavoratore i necessari ed idonei dispositivi di protezione individuali e, dall’altro, di adempiere gli obblighi di informazione, formazione e addestramento.

La sentenza

La Cassazione – confermando la pronuncia di merito – rileva, preliminarmente, che la circostanza che un lavoratore sia assunto irregolarmente non esime il datore dall'osservanza della disciplina in materia infortunistica.

Per la sentenza, invero, l'assenza di un regolare contratto di lavoro subordinato non può far ritenere esclusa la responsabilità del datore, che ha il dovere di fornire a tutti coloro che svolgono la prestazione alle proprie dipendenze DPI idonei rispetto alla specifica attività da compiere.

Secondo i Giudici di legittimità, inoltre, obbligo ulteriore gravante sull’imprenditore, in relazione anche alla posizione dei lavoratori assunti in nero, è quella di formare adeguatamente detti soggetti, al fine di eliminare o quantomeno limitare il rischio che gli stessi incorrano in sinistri nel luogo di lavoro.

Su tali presupposti, la Suprema Corte rigetta il ricorso dell’imprenditore, non avendo il medesimo rispettato le richiamate prescrizioni.

A cura di Fieldfisher