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Consiglio di Stato: l’impiego di lavoratori pregiudicati non è sufficiente a dimostrare l’esistenza di infiltrazioni mafiose nell’impresa


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Con la sentenza n. 3138 del 25.05.2018, il Consiglio di Stato afferma che per escludere un’impresa dall’assegnazione di appalti pubblici non basta il fatto che la stessa occupi dipendenti pregiudicati, non essendo tale elemento sufficiente per dimostrare l’infiltrazione mafiosa e per consolidare l’interdizione dell’azienda.

Il fatto affrontato

La società viene colpita da un’interdittiva antimafia da parte del Prefetto, a causa della presenza nella compagine aziendale di numerosi dipendenti pregiudicati dediti ad attività criminale.
In conseguenza di ciò, la medesima subisce il recesso della PA dal contratto di appalto per la gestione dei rifiuti, che si era precedentemente aggiudicata, decidendo, pertanto, di impugnare il predetto atto prefettizio.

La sentenza

Il Consiglio di Stato afferma che la motivazione addotta dal Prefetto non è idonea, da sola, a giustificare la decisione presa con l’interdittiva.

Secondo i Giudici, infatti, è irrilevante il dato in sé che un’impresa possa avere alle proprie dipendenze soggetti pregiudicati oppure sospettati di essere contigui ad ambienti mafiosi.
Dovendosi, invece, valutare quanto la presenza degli stessi possa essere ritenuta indicativa, alla luce di un quadro indiziario complessivo, del potere della criminalità organizzata di incidere sulle politiche assunzionali dell’impresa e, mediante ciò, di inquinarne la gestione.

La sentenza statuisce, pertanto, l’assenza di automatismo tra l’impiego di dipendenti pregiudicati ed il tentativo di infiltrazione mafiosa nell’impresa.
Ragionando diversamente, infatti, si finirebbe per creare una situazione, in realtà inesistente, in cui un soggetto pregiudicato non potrebbe mai essere assunto da alcuna società, non solo se attiva nel mercato delle commesse pubbliche, ma anche se operante nell’economia privata.

Applicando tali principi al caso di specie il Consiglio di Stato ha accolto l’appello proposto dalla società, tenuto conto anche che la stessa ha proceduto alle assunzioni finite sotto esame nell’adempimento di un obbligo giuridico, rappresentato dalla clausola sociale (che prevede che il personale utilizzato dall’impresa uscente venga riassorbito dal nuovo appaltatore).

A cura di Fieldfisher