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Cassazione: quando sorge il diritto all’assunzione dei soggetti risultati idonei dopo un concorso?


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Con l’ordinanza n. 20525 del 27.06.2022, la Cassazione afferma che, affinché sorga il diritto all'assunzione alle dipendenze della PA dei soggetti risultati idonei, non è sufficiente la perdurante efficacia della graduatoria, essendo necessaria anche la decisione della PA di avvalersene per coprire posti vacanti.

Il fatto affrontato

Alcuni pubblici dipendenti ricorrono giudizialmente per sentir dichiarare il loro diritto ad essere assunti, dopo essere risultati taluni vincitori di un concorso e talaltri idonei, con cui erano stati messi a bando posti con qualifica dirigenziale.
La Corte d’Appello accoglie la predetta domanda, sul presupposto che non risultava dimostrato dall'Amministrazione in che misura l'introdotta disciplina di contenimento della spesa avesse influito sui posti in precedenza vacanti e messi a concorso con procedure nelle more terminate.

L’ordinanza

La Cassazione rileva, preliminarmente, che in tema di scorrimento e con riguardo alla perdurante efficacia di una graduatoria, l'operatività dell'istituto presuppone necessariamente una decisione dell'amministrazione di coprire un posto utilizzando, appunto, la graduatoria rimasta efficace.

Secondo i Giudici di legittimità, una volta cha la PA assume una tale decisione, la stessa risulta equiparabile all'espletamento di tutte le fasi di una procedura concorsuale, con l'identificazione degli ulteriori vincitori.

Per la sentenza, in presenza di detta circostanza, i candidati utilmente collocati nella graduatoria quali idonei possono adire il giudice ordinario, vantando un diritto perfetto all'assunzione.

Su tali presupposti, la Suprema Corte accoglie il ricorso della PA, limitatamente alla posizione dei soggetti risultati idonei ma non vincitori all’esito del concorso.

A cura di Fieldfisher