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XXII° Congresso mondiale ISLSSL – La relazione di apertura del prof. Treu


Nei giorni a cavallo fra il 4 e il 7 settembre, a Torino, si è tenuto il XXII° Congresso mondiale della Società Internazionale di Diritto del Lavoro e della Sicurezza Sociale (ISLSSL). Il Congresso rappresenta un’opportunità, per accademici e operatori del diritto, di riflettere sulle recenti tendenze e dinamiche di un mondo del lavoro in continuo cambiamento. 

Al precedente Congresso mondiale del 2015, erano stati lanciati sette gruppi di ricerca su temi sfidanti per i sistemi nazionali di diritto del lavoro e di sicurezza sociale: Lavoratori informali e gig economy; lavoratori migranti; commercio mondiale e lavoro; organizzazione, produttività e benessere nei luoghi di lavoro; contrattazione collettiva transnazionale; nuove forme di sicurezza sociale.

Nel discorso di apertura, il presidente ISLSSL Tiziano Treu ha concentrato la propria attenzione su un tema di attualità anche per il contesto Italiano: economia e lavoro informale. Nelle società emergenti, l’economia e il lavoro informale comprendono oltre il 75% del business e dei lavoratori occupati mentre il dato è destinato a crescere nelle economie più avanzate anche per la diffusione delle nuove tecnologie digitali applicate all’organizzazione del lavoro e dell’impresa. Particolare attenzione è stata riservata anche agli sviluppi dell’economia e e del lavoro digitale. Quest’ultimo, combinando aspetti di autonomia e subordinazione attraverso l’utilizzo di piattaforme digitali, sta mettendo seriamente in crisi le classiche categorie giuridiche del lavoro subordinato e autonomo.

Di fronte a queste trasformazioni, il suggerimento che emerge dai gruppi di studio è quello di concentrarsi più sulle esigenze di tutela dei nuovi lavori piuttosto che sull’elaborazione di nuove categorie. Si tratta di ricercare una base comune di regole che risponda alle esigenze fondamentali delle persone che lavorano, ispirata agli standard del “ decent work” fissati dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro.

Un occhio di riguardo è riservato poi alle prospettive di sviluppo della contrattazione collettiva transnazionale. La relazione di F. Guarriello mostra una positiva evoluzione dell’istituto. La moltiplicazione degli accordi è stata favorita dalla tendenza al decentramento delle relazioni industriali a livello aziendale. Ma un limite alla loro efficacia consiste nel fatto che i contratti collettivi non hanno uno statuto legale in Europa. D’altra parte le organizzazioni sindacali internazionali che firmano i contratti collettivi, come quelle datoriali, non ricevono dalle loro associazioni nazionali sufficienti poteri per rappresentarli con effetti vincolanti. E' quindi auspicabile, un intervento statale regolativo e di sostegno della contrattazione transnazionale, orientato al riconoscimento della vincolatività degli accordi per le parti stipulanti.