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Smart working , cambia ancora : c’è la proroga per genitori e fragili


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È finita l’era dello smart working per come l’abbiamo conosciuto durante la pandemia. A partire da quest’oggi, 1° settembre 2022, i datori di lavoro che intendono avvalersi dello smart working per l’organizzazione del lavoro dei propri dipendenti, oltre a dover comunicare telematicamente al Ministero del Lavoro i nominativi dei lavoratori e la data di inizio e cessazione delle prestazioni di lavoro in modalità agile entro 5 giorni dall’ adozione ( entro il 1° novembre 2022 in fase di prima applicazione – Decreto 149/2022), dovranno preventivamente sottoscrivere un accordo individuale a prescindere dalla presenza o meno di un accordo collettivo. Nel proseguire senza accordi si rischiano sanzioni amministrative tra i €100 e €500 per ciascun dipendente e infortuni del lavoratore non coperti dall'INAIL. 

L’accordo individuale dovrà essere coerente con quanto disposto dalla Legge, dai contenuti previsti dal Protocollo nazionale sul lavoro agile del 7 dicembre 2021 e, dalla contrattazione collettiva ove presente.

Alternanza della prestazione ; luoghi eventualmente esclusi per lo svolgimento della prestazione lavorativa ; tempi di riposo e disconnessione, oltre che le forme e modalità di controllo della prestazione lavorativa sono gli elementi di maggiore attenzione nella stesura dell’accordo tra datore di lavoro e dipendente. 

PROROGA DEL DIRITTO AL LAVORO AGILE : 

Lo smart working registra quest’oggi un altro importante aggiornamento. E’ in arrivo infatti un nuovo emendamento proposto dall’attuale Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, per la proroga del diritto al lavoro agile per alcune categorie di persone, lavoratori fragili ( Decreto 4 febbraio 2022 ) e genitori dei figli under 14. 

La proroga resterebbe valida fino al 31 dicembre 2022. L’emendamento sarà presentato in sede di conversione del Decreto Aiuti bis in Senato e la copertura per i dipendenti pubblici verrà reperita dal Ministero del Lavoro con fondi propri. 

IL LAVORO AGILE IN EUROPA : 

Secondo l’Istat, nel nostro Paese il lavoro agile registra una percentuale di utilizzo del 13%: un numero di gran lunga inferiore rispetto alla media europea, pari al 20%. 

L’Italia è nelle ultime posizioni anche per coloro che svolgono la propria prestazione in smart working per oltre la metà dell'orario di lavoro. Anche in quest’ambito, l’ Italia risulta al di sotto della media europea di 5 punti percentuali e il trend è addirittura in calo. Una situazione diametralmente opposto a quella degli altri Paesi europei, che invece puntano sempre più sullo smart working.