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Occupazione e politiche attive : gli interventi nel Recovery plan


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Il PNRR, trasmesso al Parlamento, verrà illustrato dal Premier Draghi tra il 26 e il 27 aprile per poi tornare al Consiglio dei Ministri per l’approvazione definitiva e la successiva trasmissione a Bruxelles entro il 30 aprile. 

l Governo Draghi cambia significativamente la missione 5 del Piano nazionale di ripresa e resilienza dedicata al tema Inclusione e coesione, in cui rientrano anche gli interventi per l'occupazione e le politiche attive del lavoro.

Con una dotazione di 19,81 miliardi di euro, la missione 5 Inclusione e coesione del Recovery Plan si articola in tre componenti ( per la ripartizione completa delle risorse ) :

  • Politiche attive del lavoro (6,66 miliardi);
  • Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore, che spazia dagli interventi per la disabilità all'housing sociale (11,17 miliardi);
  • Interventi speciali per la coesione territoriale, che comprende gli investimenti nelle aree interne e quelli per le Zone Economiche Speciali (1,98 miliardi).

Rispetto alla versione del Governo Conte, viene meno la linea di intervento dedicata in senso più stretto alla creazione e al mantenimento dei posti di lavoro, “Fiscalità di vantaggio per il lavoro al Sud e nuove assunzioni di giovani e donne”, che comprendeva le agevolazioni previste dalla manovra 2021.

Nel Piano, che dovrà ora essere approvato dalla Commissione europea, rientrano la decontribuzione Sud, cui vanno circa 4 miliardi di euro, gli sgravi contributivi al 100% per chi assume giovani under 36 (340 milioni) e donne (126 milioni) e uno stanziamento di 1,5 miliardi per il Fondo nuove competenze (1,5 miliardi), che sostiene con contributi a fondo perduto la formazione e la riqualificazione professionale dei lavoratori. 

Ai 19,8 miliardi del PNRR si aggiungono i 7,25 miliardi del Piano REACT-EU e i 2,56 miliardi del Fondo Nazionale complementare, il cosiddetto Recovery domestico, per un totale di 29,62 miliardi di euro, circa 2 miliardi in più della bozza Conte.

POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO : 

Previsti due grandi filoni di intervento. Da una parte, politiche attive del lavoro e sostegno all'occupazione, con una spesa totale di 6,01 miliardi di euro, dall'altra Servizio civile universale, per un importo di 650 milioni. 

L'intervento di riforma sulle politiche attive interesserà anzitutto la formazione professionale, iniziale e continua, e l'aggiornamento delle competenze dei lavoratori. Un nodo strategico per governare il tema delle transizioni occupazionali. 

L' assegno di ricollocazione sarà oggetto di revisione e con le risorse del Recovery verrà avviato il nuovo Programma nazionale Garanzia di occupabilità dei lavoratori (GOL), già previsto dalla legge di Bilancio 2021, per la presa in carico, la profilazione, la formazione e la ricollocazione dei disoccupati e delle persone in transizione occupazionale ( Nuove risorse per le politiche attive del lavoro ). 

Ministero del Lavoro e ANPAL hanno promosso l'adozione di un nuovo Piano Nazionale Nuove Competenze con l'obbiettivo di riorganizzare la formazione dei lavoratori mediante la ri-definzione dei livelli essenziali di qualità dell'attività di upskilling e reskilling in favore dei beneficiai di NASPI e DIS-COLL, dei beneficiari di reddito di cittadinanza e di cassa integrazione. In questo contesto verrà rafforzato il Fondo Nuove Competenze, per consetire alle imprese di rimodulare l'orario di lavoro in funzione dello svolgimento di attività formative 

Ci saranno poi una serie di interventi potenziamento dei centri per l'impiego. Il PNRR servirà a rafforzare, dal punto di vista infrastrutturale e tecnologico, le strutture pubbliche esistenti come punti di riferimento fondamentali sul territorio. Negli ultimi anni sono stati fatti notevoli investimenti, ma il programma di assunzioni e di formazione dei dipendenti dei centri dovrebbe permettere una presa in carico più qualificata ed efficace dei lavoratori. Oltre agli interventi già avviati per 400 milioni di euro ripartiti tra le Regioni, dovrebbero essere aggiunti altri 200 milioni di euro funzionali all'avvio di nuove iniziativie

Interventi sono anche previsti in materia di parità di genere con un progetto di sostegno all’imprenditoria femminile e un intervento specifico di definizione di un Sistema nazionale di certificazione della parità di genere, mentre per promuovere l’occupazione giovanile e l’acquisizione di nuove competenze tecniche e traversali si prevede il potenziamento del sistema duale e dell’istituto dell’apprendistato ( 600 milioni di euro ) per rendere i sistemi di istruzione e formazione più in linea con i fabbisogni del mercato del lavoro. Infine, più risorse per il Servizio civile universale con l’obiettivo di coinvolgere un numero più elevato di giovani.

ACDR